Arrivano novità per la tradizionale cena della vigilia di Natale perché è scattato l’obbligo di indicare dove è stato pescato e con che attrezzo è stato catturato il pesce venduto in mercatini e supermarket; e per il pesce allevato si dovrà indicare in etichetta il paese di origine”. A drilo è Alessandro Faccioli di Impresapesca Coldiretti, a commento dell’entrata in vigore il 13 dicembre scorso delle norme europee sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori (Reg. Ue 1169/2011) e sull’etichettatura per la messa in commercio dei prodotti ittici (Reg. Ue n. 1379/2013).
Cosa troveremo in etichetta.
Alle norme che riguardano tutti i prodotti alimentari si aggiungono quindi quelle specifiche del regolamento sull’Organizzazione comune dei mercati in materia di prodotti ittici e per quanto riguarda il pesce, andrà specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa). “Ci sono novità anche per quanto riguarda le informazioni sul pesce congelato, cioè l’obbligo di indicare la data di congelamento – spiega Faccioli -, nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.
Ci sarà più trasparenza anche nelle preparazioni di pesce. “I prodotti che possono sembrare costituiti da un unico pezzo di pesce – spiega ancora Faccioli – ma che in realtà sono frutto dell’unione di diverse parti, attuata grazie ad altri ingredienti (tra cui additivi ed enzimi alimentari oppure mediante sistemi diversi), dovranno recare l’indicazione “pesce ricomposto”. Allo stesso modo, andrà indicata la presenza di proteine aggiunte e la loro origine. Le maggiori incombenze per i pescatori si traducono in maggiori garanzie di identità del pescato o allevato nazionale che consente ai consumatori di fare scelte di acquisto più consapevoli e di poter di riconoscere e premiare il pesce tricolore”.
Fonte: Impresapesca Coldiretti