Nel periodo del solstizio d’inverno cadono le festività che, in molte tradizioni popolari italiane e di tanti paesi d’Europa, sono dedicate alla luce. Dai Saturnalia nella Roma dell’antichità, con il rituale scambio di doni – lumini e strenne - al Natale della cristianità, con il giorno dedicato a Santa Lucia, la santa della luce.
Intorno alla data del 13 dicembre, nel 2012 molteplici associazioni e gruppi organizzano una moltitudine di eventi che si svolgeranno in tutta Italia contemporaneamente e in collegamento ideale e reale: un ciclo di appuntamenti in un calendario nazionale, regionale e locale con la Rete Italiana di Cultura Popolare a capofila e che si svolgono anche in un’unica “piazza” virtuale, grazie alla diretta radio su Tradiradio.
Il programma di tutti gli eventi è pubblicato e aggiornato sul sito della Rete, il cui “manifesto” all’articolo 2 recita: «"Fare" Cultura popolare e mantenere la Memoria sono un'impresa collettiva. La responsabilità della conoscenza, salvaguardia e valorizzazione della Cultura popolare deve essere considerata un impegno personale e un dovere sociale e in quanto tale impegno collettivo pubblico e privato non delegabile per intero a pur importanti azioni artistiche e significativi beni materiali. Il "fare" cultura e mantenere la memoria si fondano infatti sulla pratica, sulla condivisione e sulla trasmissione dei saperi nel vivere quotidiano».
«L'impegno della Rete Italiana di Cultura Popolare si è esteso in questi anni, coinvolgendo in un'avventura comune grandi e piccoli territori, accomunati dal desiderio di conservare, rinnovare e far conoscere i tesori di una cultura diffusa e radicata nella storia e nell'identità di un luogo, ma sovente sottovalutata - spiega Ugo Perone, presidente della Rete Italiana di Cultura Popolare - Esattamente come accade a ciò che ci è più prossimo e molto spesso più necessario: finiamo per darlo per scontato e non prestarvi più attenzione. Fino a che non risulti minacciato. Proprio ora siamo di fronte alla minaccia di una cultura come semplice evento e come puro bene di consumo e dobbiamo perciò tornare a riconoscerci in una cultura come quotidianità, come forma di identità e di appartenenza. Il 13 dicembre cessa l'implacabile e progressiva anticipazione dell'ora del tramonto. Le giornate ancora non si allungano; dobbiamo attender ancora un po'. Ma la nostra percezione del loro accorciarsi si tramuta in attesa di una luce nuova, più duratura. Con buone ragioni è stato scelto questo giorno come momento simbolico per riaccendere attraverso migliaia di micro avvenimenti l'attenzione per la cultura popolare. Sarà, come sempre, una festa. E una festa, come sempre, è occasione per ricominciare con nuova lena il capillare lavoro della cultura, una cultura diffusa ma capace di dialogare e di mettersi in rete».
Rete Italiana di Cultura Popolare
Tradiradio
Maddalena Brunasti